Bitonto - Il culto universale dei Santi Medici - Iconografia e Venerazione dei santi Cosma e Damiano

Patroni di Alberobello
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Centro Studi Internazionali Pierre Julien
titolo del sito del comitato feste patronali di Alberobello
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COMITATO FESTE PATRONALI ALBEROBELLO - SITO UFFICIALE
ICONOGRAFIA E VENERAZIONE DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
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Bitonto

IL CULTO > Italia > Puglia > Prov. di Bari
i racconta, secondo una antica tradizione popolare che le due statue appartenevano ad un umile e onesto operaio ed erano costruite da due manichini di legno con testa, mani e piedi mobili, ed erano conservate in una modesta cassa di abete. Ogni anno, in occasione della festa liturgica del 27 settembre, costui le montava, le rivestiva con i caratteristici abiti orientali e li esponeva alla venerazione dei devoti in una chiesa, tuttora esistente, dedicata a santa caterina d'Alessandria sita nel centro storico bitontino. A conclusione della festa le smontava per conservarle nella cassa di abete.

Una donna napoletana, che doveva subire l'amputazione di una gamba, la notte precedente all'operazione sognò due giovani che le dissero di chiamarsi Cosma e Damiano. Essi la medicarono e le dissero che erano di Bitonto. Una volta risvegliatasi, la donna verificò la guarigione dell'arto e si recò a Bitonto, cercando l'indirizzo ricevuto in sogno, ossia la casa dell'operario proprietario delle statue. Alla descrizione dell'accaduto l'operario non seppe dare una risposta, ma per la viva insistenza della donna nel descrivere le fattezze dei due giovani, l'operaio aprì dinanzi a lei la cassa di abete contenente le due statue di legno. Con immensa sorpresa la donna notò che le due statue riproducevano alla perfezione le sembianze dei suoi guaritori: si mise in ginocchio e con le lacrime agli occhi le baciò e li ribaciò per ore.
Come ringraziamento la donna avrebbe fatto restaurare i due manichini deteriorati dal tempo e anche confezionare degli abiti nuovi. L'umile oparaio avrebbe deciso così di donare le miracolose statue con la cassa di abete alla chiesa di santa Caterina di Alessandria, che sarebbero state spostate, in seguito, presso la chiesa di San Giorgio martire, sempre nel centro storico.
Il culto dei santi Cosma e damiano, secondo la tradizione, risale al secolo XIV; la prima testimonianza iconografica è un dipinto nel catino dell'abiside della chiesa di san Leucio Vecchio. Il primo documento scritto ne attesta la presenza nel 1572 durante la visita dell'arcivescovo mons. Musso. Sempre nel secolo XIV è il bassorilievo raffigurante i Santi Medici e alcuni devoti, attualmente adibito a paliotto dell'altare nella cripta nella basilica che custodisce le reliquie dei santi Cosma e Damiano. Sempre del secolo XIV è la prima chiesa ad aula unica, di cui non resta che il ricordo ubicata nei pressi della chiesa di san Giorgio e restò aperta al culto fino al 1631 e sconsacrata nel 1676. La posa della prima pietra dell'attuale basilica dei santi Medici avvenne il 5 maggio 1961, la costruzione si concluse nel 1973 e fu consacrata il 19 marzo dello stesso anno. La chiesa a croce latina è costituita da un'unica navata lunga 60 metri, il transetto misura 20 metri. Al centro dell'abside vi è una cattedra in granito rosso; una struttura di cristallo accoglie le statue dei santi medici. In una nicchia, ai piedi dell'altare maggiore, sono le reliquie delle braccia e delle mani. Sul fianco destro è il campanile quadrato con sette piani, ognuno con la finestrella; la facciata a capanna è con tre entrate divise da colonne. La festa si celebra ogni anno il 26 settembre e la tradizione dice che cominciò nel IX secolo quando furono portate a Bitonto le reliquie. La festa si articola in due momenti: la cosidetta "nottata" e "l'intorciata".

La processione inizia con l'uscita sul sagrato della chiesa delle due statue e dura tutto il giorno con moltissimi convenuti partecipanti anche dai paesi vicini; molti dei devoti seguono la processione con lo sguardo rivolto ai due simulacri e camminano all'indietro; alcuni portano ceri alti circa due metri e del diametro di circa 50 centimetri per tutto il percorso camminando scalzi (30). Particolarmente significativa è l'entrata delle statue nella città vecchia.


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